Spesso mi è capitato di parlare con persone che conoscevano poco l'Iran, o lo confondevano con le altre nazioni arabe di cui ne è circondato. Nelle loro parole sentivo paura, pregiudizio e non conoscenza, di una nazione che va al di là della nostra immaginazione.Personalmente credo che l'immagine che i Media mondiali ci danno dell'Iran, sia sbagliata, la dipingono una nazione che vuole la bomba nucleare e dove i diritti umani non fanno parte della vita quotidiana.Quando ho detto alla cerchia dei miei amici che sarei andata in Iran, mi hanno tutti guardato male. "Stai attenta!" mi hanno detto, "Quel posto lì, è pericoloso!", "E' una Repubblica Islamica!". Sinceramente parlando, all'inizio mi hanno suggestionata un po'. Non era la mia prima volta in Medio Oriente, ero già stata qualche mese in Palestina o Israele (non so come preferite chiamare quel pezzo di "Terra Santa" lì), per un'altra ricerca (zone di guerra), ma questa volta, le stesse persone erano più preoccupate del precedente viaggio, vorrei ricordarvi che l'Iran in questo momento è l'unica nazione del Medio Oriente in cui non ci sono né guerre, né combattimenti.Sono partita dall'Italia credendo di avere una conoscenza molto buona delle usanze Iraniane, visto che il mio compagno è Iraniano e che avevamo avuto modo di parlarne prima di partire. Sapevo che stavo andando a casa sua, a conoscere la sua famiglia e che loro, mi avrebbero accolta nel migliore dei modi e nella più tradizionale usanza Iraniana. Ovviamente, essendo antropologa, non ho potuto non usare questa opportunità per una delle mie ricerche e riflessioni sulla cultura e vita quotidiana degli Iraniani. Visto soprattutto la poca conoscenza che abbiamo di questa nazione, delle loro usanze e delle loro abitudini.Nella mia vita ho sempre fatto, in un modo o nell'altro, ciò che mi piaceva, così è stato anche questa volta.Fatti i bagagli, preparata la mia sciarpa, che avrei poi dovuto indossare, prima di scendere dall'aereo,siamo partiti e pochi giorni prima del Nooruz siamo arrivati a Kerman, capitale dello stato di Kerman al centro sud dell'Iran.L'altopiano in cui si trova la città è a 1755 metri sopra il livello del mare, di inverno è freddissimo, d'estate, caldissimo. Dopo un atterraggio, come dire, non troppo tranquillo, e stanchissimi del viaggio (quasi 36 ore con due scali, Milano - Istanbul - Teheran - Kerman) siamo subito andati a casa, ma solamente dopo che alcuni membri della famiglia sono venuti all'aeroporto dandoci il benvenuto.Era la prima volta che vedevo la famiglia del mio compagno, ma ho capito di esserne parte, quando la mia futura suocera ha salutato prima me che suo figlio, che non vedeva da più di un anno e mezzo.Il primo impatto che ho avuto era che mi trovavo nel bel mezzo del deserto a 1755 metri di altezza e aveva appena piovuto, ma le macchine continuavano a sfrecciare e suonare il clacson, sull'asfalto liscio e pieno di fango creatosi dopo la pioggia. Dopo circa 20 minuti di macchina e un paesaggio da un colore ocra uniforme arriviamo a casa. Una struttura di due piani, con due appartamenti e con la facciata in marmo bianco.Le case Iraniane, hanno un pavimento fatto di bellissimi tappeti persiani è, quindi. usanza comune togliersi le scarpe prima di entrare in casa, altrimenti tutta la sabbia rovinerebbe quello splendore. Da buona ospite, prima di entrare mi sono tolta le scarpe e la mia sciarpa (rusari), ritrovando quel momento di libertà per i miei capelli che avevo perso qualche ora prima atterrati all'aeroporto di Teheran.Dopo il tradizionale e caldo benvenuto Iraniano, alcuni dei parenti che erano venuti per darci il benvenuto si sono seduti e abbiamo iniziato tutti a chiacchierare con una tazza di chai (tè iraniano) e alcuni dolcetti, davvero molto deliziosi.Erano circa 27 ore che non dormivamo e dopo il lungo saluto Iraniano e il tradizionale uso Ta'roof, siamo andati a riposarci, per poi svegliarci intorno alle 5 del pomeriggio, per il pranzo.
Eccolo qui, il mio primo pranzo in Iran. Certo, non era la prima volta che assaggiavo il cibo Iraniano, ma in Iran, aveva tutto un altro sapore! E' come mangiare un piatto di pasta in America, si è cibo Italiano, ma il sapore, non è originale!Come già dicevo, sono partita dall'Italia, con la convinzione di conoscere la cultura iraniana, ed è per questo che quando ho visto il "tavolo" pronto per il pranzo, ho capito, che non conoscevo proprio tutto. Il "tavolo", non c'era!E' già, in Iran, si mangia a terra, seduti con le gambe incrociate. Una tovaglia, di grandi o medie dimensioni, a seconda di quante persone ci sono viene distesa su un tappeto e poi si aggiungono piatti, bicchieri, posate ed ovviamente, da tradizione non possono mancare i datteri iraniani, molto diversi per forma, colore e sapore da quelli che troviamo noi, qui in Italia. Il pranzo era pronto, ci sediamo a terra e vado per prendere la forchetta... aspetta un attimo, mi giro incrocio lo sguardo del mio compagno alla mia sinistra e a capirci mi dice che in Iran, la forchetta non è molto usata. "Come si fa a mangiare il riso con la forchetta?". Esatto. Quello fu il primo giorno dei successivi 30 in cui avrei mangiato esclusivamente con il cucchiaio!E' quasi impossibile poter descrivere il sapore del cibo Iraniano, pieno di spezie, zafferano, curcuma, un mix che lo rendono delizioso. Dopo esserci riempiti e sfamati con questo delizioso pranzetto avevamo ancora bisogno di dormire un po', per iniziare quello che poi sarebbe stato uno dei viaggi più belli della mia vita.
(*la forchetta si tiene generalmente nella mano sinistra per facilitare il movimento che serve alla mano destra con il cucchiaio di prendere il riso. Il coltello, durante i pasti proncipali è poco usato. Se si deve tagliare la carne, si fa con l'uso del cucchiaio)
(*la forchetta si tiene generalmente nella mano sinistra per facilitare il movimento che serve alla mano destra con il cucchiaio di prendere il riso. Il coltello, durante i pasti proncipali è poco usato. Se si deve tagliare la carne, si fa con l'uso del cucchiaio)
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