“[…]Cosí vince Goffredo, ed a lui tanto
avanza ancor de la diurna luce
ch'a la città già liberata, al santo
ostel di Cristo i vincitor conduce.
Né pur deposto il sanguinoso manto,
viene al tempio con gli altri il sommo duce;
e qui l'arme sospende, e qui devoto
il gran Sepolcro adora e scioglie il voto.”
avanza ancor de la diurna luce
ch'a la città già liberata, al santo
ostel di Cristo i vincitor conduce.
Né pur deposto il sanguinoso manto,
viene al tempio con gli altri il sommo duce;
e qui l'arme sospende, e qui devoto
il gran Sepolcro adora e scioglie il voto.”
(Torquato
Tasso, La Gerusalemme liberata)
In
questo modo Torquato Tasso conclude il suo poema La Gerusalemme Liberata, il
poema epico che parla della prima crociata; crociata che si conclude con la
ripresa di Gerusalemme e del Santo Sepolcro da parte dei cristiani.
È
il 1099 quando viene offerto a Goffredo di diventare Re del Regno di
Gerusalemme, ma egli rifiutò in quanto, non può essere data ad un uomo una
corona nello stesso posto in cui Cristo aveva indossato la sua corona di spine,
rivendicò così il suo status di “Advocatus
Sancti Sepulcri”, "difensore (laico) del Santo
Sepolcro"[1].
Goffredo morì l’anno seguente e il comando venne dato a suo fratello Baldovino
I, il quale non rifiutò certo l’offerta divenendo così il primo Re del regno di
Gerusalemme.
Gerusalemme
si trova contesa tra ebrei, musulmani e cristiani, ma mi chiedo, sarà possibile
un giorno che tutto diventi normale? Non c’è mai stato un periodo “pacifico”,
dove c’era la pace, dove regnava la serenità, no, in Terra Santa non c’è stato,
non c’è e ci sarà mai?
Si parla di Terra Santa, ma per chi? Per i cristiani? Per gli
ebrei? O per i musulmani? Tutti e tre i grandi libri, la Torah, la Bibbia, e il
Corano, collocano Gerusalemme come Città Santa: per la Torah[2] Gerusalemme è il luogo
dove Abramo stava per sacrificare, Isacco, suo figlio al Signore, e dove
Salomone costruì il suo tempio, in seguito distrutto:
Genesi 22:2 E gli disse (Dio): Prendi tuo figlio, il
tuo amato unigenito, Isacco; e vanne al paese di Morijà, e lo immola ivi in
olocausto, sopra quello dei monti che ti dirò;
la Bibbia[3], afferma che Gerusalemme è
la città dove Cristo, figlio di Dio, ha vissuto ed è morto in croce per
l’umanità
Matteo
16:21 Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva
andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei
sacerdoti, degli scribi, ed essere ucciso, e risuscitare il terzo giorno;
infine, il Corano[4] afferma che Muhammad è
asceso con un cavallo dorato a Gerusalemme
“Gloria a Colui Che di notte trasportò il Suo servo dalla
Santa Moschea (Masjîd al-Harâm) alla Moschea remota (Masjîd al-Aqsâ) di cui
benedicemmo i dintorni, per mostrargli qualcuno dei Nostri segni. Egli è Colui
che tutto ascolta e osserva (Corano, XVII, 1)”.
Stabilire
a questo punto chi ha ragione e chi ha torto è difficile, certo mentre nella
Torah e nella Bibbia è proprio scritto il luogo preciso, sia dell’olocausto a
Dio
Genesi 22:2 […]e vanne al
paese di Morijà[…],
sia del luogo dove Gesù si
spostò
Matteo 16:21 […]Da allora Gesù cominciò a
spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme […];
nel Corano non viene
menzionato nessun tipo di luogo se non nell’accezione di “Moschea Remota”
Masjid al Aqsâ, (Corano XVII, 1),
infatti è soltanto la
tradizione[5]
che ci riferisce che una notte mentre Muhammad (pace e benedizione su di lui)
stava dormendo, fu svegliato da Gabriele (pace su di lui) e condotto a
Gerusalemme. Qui nel recinto di Masjid al
Aqsâ pregò Allah insieme a tutti gli altri Profeti, Abramo, Mosè e
Gesù e poi ascese fino al “Sidrâtu- ‘l
-Muntahâ” (il Loto del Limite) che si trova alla destra del Trono di Allah.
La polemica che ha questo
punto si potrebbe fare alla fede islamica è che appunto è soltanto nella
tradizione, che si parla di un luogo lontano “remoto” ma non si accenna
minimante su dove sia questo luogo e quanto lontano sia, è presente solo nella
tradizione orale islamica. Non è questo ne il luogo ne la sede adatta per
portare avanti questa discussione che impiegherebbe troppo tempo, è sufficiente
ciò che abbiamo appena affermato; nel Santo Corano non viene accennata
Gerusalemme.
A questo punto si
aprirebbero altre e controverse discussioni; se nel Santo Corano non è presente
l’esatta posizione del “del luogo remoto”, perché i musulmani hanno conquistato
Gerusalemme nel 637 d.C. con il califfo ʿUmar ibn al-Khaṭṭāb? Perché ancora oggi, i
musulmani fanno lotte continue con gli Ebrei per territori che dicono sono
appartenenti a “noi”? In questo scenario, che fine fanno i cristiani? Sembrano
domande banali con banali risposte, ma siamo sicuri che sia davvero così? A me
sembra riduttivo poter liquidare queste risposte dando tutta colpa agli ebrei e
proprio per questo vorrei riflettere sulle cause che hanno portato alla
situazione socio – politica economica che ritroviamo oggi in Terra Santa.
[1]
Franco Cardini, L’invenzione del nemico,
Palermo, Sellerio editore, 2006
[3]
La Bibbia, nuovissima versione dei testi
originali, Edizioni San Paolo - 1987
[4]
Hamza Roberto Picardo (a cura di), Il
Corano, Roma, Newton Compton Editori, 2007
[5]
Hamza Roberto Picardo (a cura di), Il
Corano, cit. p.243
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